Mostra fotografica

"L’occhio del testimone. Vicenza sotto le bombe" Basilica Palladiana, Sala Zavatteri

dal 20 giugno al 10 agosto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso 17.30)

Apertura straordinaria venerdì 15 agosto.

Ingresso libero.

150 foto di Giovanni Maria Sandrini che raccontano la città dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale
Dopo il successo di pubblico in occasione dell’esposizione nel cortile di Palazzo Trissino, dal 24 aprile al 10 giugno, le foto dell'archivio Raimondo Sandrini e dell'archivio Sandrini della Biblioteca Bertoliana sono riproposte con un nuovo allestimento e integrate con quasi 70 nuovi scatti che si vanno ad aggiungere ai primi 80. Nell'anno dell'80° anniversario dalla fine del secondo conflitto mondiale, il Comune di Vicenza offre una nuova occasione di ripercorrere il racconto ad immagini della devastazione causata dai bombardamenti aerei che colpirono Vicenza tra il dicembre 1943 e il marzo 1945.

Il sindaco Giacomo Possamai: «Il lavoro di Sandrini è una testimonianza preziosa: non solo ci mostra cosa è accaduto, ma ci invita a riflettere sul valore della pace di cui il nostro Paese gode da 80 anni, della memoria e della responsabilità collettiva. Con il suo coraggio, questo giovane fotografo ha voluto raccontare ciò che vedeva con i suoi occhi, spesso rischiando la vita, per lasciare un segno alle generazioni future. Oggi, più di 150 fotografie ci restituiscono uno spaccato vivido di quei giorni: luoghi e monumenti che non esistono più, scene di vita quotidiana interrotta, volti segnati dalla paura e dalla perdita. Questa mostra vuole essere un omaggio a Giovanni Maria Sandrini e, allo stesso tempo, un modo per ricordare la forza e la dignità della nostra città nei momenti più difficili della sua storia».

Le immagini, scattate da Giovanni Maria Sandrini detto Bebè subito dopo gli attacchi, mostrano la distruzione di monumenti, case, scuole, chiese e interi quartieri e documentano il dolore vissuto dalla popolazione e la forza con cui la città ha saputo reagire, rialzarsi e ricostruire. La mostra, fortemente voluta dal sindaco, è stata curata dal settore Comunicazione, informazione e portale della città e dall’ufficio Cerimoniale del Comune di Vicenza.